“Grandezze & Meraviglie”, ultimi eventi della stagione

Domenica 13 novembre si parte alle 10,30 presso il Museo Civico con un’attività sul Medioevo per bambini. Alle 20,30 alla Chiesa San Carlo in scena “Rappresentatione di anima, et di corpo”
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Si conclude il ciclo di appuntamenti di “Grandezze & Meraviglie – Festival Musicale Estense” in collaborazione con Modena Città del Belcanto.

Due sono gli eventi in programma per domenica 13 novembre.
Si parte alle 10:30 presso il Museo Civico di Modena con “0-12 musica familiare: Medioevo fantastico”.
I polistrumentisti e cantanti Claudia Caffagni, Livia Caffagni ed Elisabetta De Mircovich presentano ai bambini, attraverso la musica, il mondo fantastico degli animali nel Medioevo. La cultura del Medioevo pullula d’animali: dall’araldica alla gastronomia, dalla teologia alle decorazioni miniate, gli animali invadono tutta l’Europa, tanto negli ambienti profani quanto in quelli sacri. La polivalenza dell’animale nell’arte del Medioevo vale anche per la musica e l’eterogeneità dei brani mira a dare un’idea dell’immensa varietà di ispirazione che quadrupedi, uccelli e pesci offrirono alla creatività dell’epoca. La tradizione musicale italiana del Trecento è particolarmente prolifica in questo senso ed è a questa che si è rivolta maggiormente l’attenzione dei musicisti, con un occhio di riguardo per il rappresentativo genere della caccia.

Alle 20:30, alla Chiesa di San Carlo, andrà inoltre in scena “Rappresentatione di anima, et di corpo” con coro e strumenti de “I musici Malatestiani” e la direzione di Michele Pasotti.
La “Rappresentatione di Anima, et di Corpo” di Emilio de’ Cavalieri è il primo dramma interamente musicato che si sia pervenuto ed è stato eseguito a Roma in occasione del giubileo nel mese di febbraio 1600 presso l’oratorio della Vallicella, “con tanto concorso, applauso, e manifasta pruova”. È un’opera chiave nella storia della musica, considerata all’origine dei generi sacro e profano: l’oratorio da un lato, il nascente melodramma dall’altro, con le edizioni dell’Euridice di Jacopo Peri e di Giulio Caccini che vedranno la luce di lì a poco.
Il dramma vede protagonisti Anima e Corpo che dibattono su argomentazioni opposte, finalizzate all’edificazione morale del pubblico. Le allegorie rappresentano i travagli dell’anima imprigionata nel corpo e il suo desiderio di liberarsene per tornare ad essere un puro spirito e godere così delle gioie della perfezione e della santità. L’Anima, con l’aiuto dell’Intelletto, del Consiglio e delle Anime beate, lotta contro il Mondo, il Piacere e la Vita Mondana che sospingono il Corpo verso il godimento dei beni materiali.
L’opera, posta in musica per “recitar cantando”, prevede un alternarsi di cori, omofonici e omoritmici, nello stile tipico della lauda popolare e della frottola e di recitativi con basso continuo, dialoghi, ritornelli e sinfonie strumentali. Il tutto originariamente era immerso in un’azione scenica con costumi e passi “di Moresca, ò d’altri Balli”.


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